17.01.2015 – GIORNATA DI “APERTURA DEI TRIBUNALI”
La magistratura associata dedicherà la giornata del 17 gennaio alla “apertura dei tribunali” ai cittadini ed alla diffusione di dati sull’esercizio della giustizia.
“Abbiamo difatti già più volte denunciato quella deriva mediatica che le questioni penali sembrano avere oramai irreversibilmente preso. Processi celebrati in TV con relative condanne profferite in diretta, conferenze stampa multi-mediali delle Procure, corredate dalla pubblicizzazione immediata dei materiali d’indagine di maggior impatto (dall’arresto dell’indagato alla captazione telefonica, resa pubblica al di fuori di ogni controllo di utilizzabilità). Oramai lo strumento mediatico si è sostituito interamente alla realtà del processo, divenuta paradossalmente il solo “riflesso” della sua stessa precedente rappresentazione. E, tuttavia, ancora non ci era capitato di assistere ad una occupazione dello spazio mediatico così diretta e “provvidenziale” da parte della magistratura associata, una occupazione clamorosa operata tramite l’acquisto di intere pagine di quotidiano al fine di pubblicizzare il “potere dello Stato” cui la stessa appartiene, la sua presunta efficienza, la inutilità di tutte le riforme pensate da chi a quel potere non appartiene”.
“Un potere dello Stato che scende in campo con una sorta di “pubblicità progresso” promuovendo l’immagine portentosa ed eroica di attività giudiziarie e giurisdizionali che sono viceversa ovvie e doverose, e che dovrebbero essere “pubblicizzate” ogni giorno (e non un giorno soltanto) nella produzione silenziosa e costante di una giustizia giusta ed equilibrata, che non ha bisogno di promuovere le proprie indagini e i propri “arresti”, e che persegue il suo compito nell’alveo delle prerogative ordinamentali e costituzionali, senza bisogno di manifestazioni ed esibizioni ulteriori. Non si mette in discussione, come è ovvio, il diritto di manifestazione del pensiero e di sostegno all’una o all’altra iniziativa legislativa in materia di giustizia, che sono proprie di un’associazione modernamente intesa, ma si rileva come la giustizia non sia un prodotto in vendita che debba essere per questo pubblicizzata, e che la giustizia in un paese moderno e democratico non si debba misurare sulla quantità dei processi prodotta, ma sulla qualità complessiva della giurisdizione. Allora i dati devono essere letti nel loro insieme, come abbiamo cercato di fare solo esemplarmente con il nostro manifesto, e non in una gara manichea nella quale soltanto la magistratura detiene verità, legalità e giustizia, con ciò regredendo ad un livello di populismo demagogico che a noi davvero non piace e che soprattutto non piace alla nostra democrazia”.
Gli altri numeri della giustizia penale
Documento Giunta UCPI