La Camera Penale ha ricevuto alcune segnalazioni da parte di Colleghi che rappresentavano di aver ricevuto comunicazione di nomina a difensore d’ufficio, con richiesta di accettare l’elezione di domicilio dell’indagato presso di loro, ai sensi del nuovo comma 4-bis dell’art. 162 c.p.p., e, dichiarata la non accettazione, di essere stati avvisati oralmente che sarebbe stato contattato un diverso difensore d’ufficio o, addirittura, di aver ricevuto comunicazione scritta di revoca della nomina.
Ritenuta inaccettabile tale prassi e preso immediato contatto con il Consiglio dell’Ordine, è stata redatta la nota indirizzata al Procuratore della Repubblica.
In attesa della risposta del Procuratore, invitiamo i Colleghi che avessero ricevuto tali comunicazioni e non lo avessero ancora segnalato, a farlo per iscritto, nonché a valutare la possibilità di sollevare questioni processuali in merito all’illegittimità della sostituzione ed alla conseguente possibile nullità degli atti successivi.
In occasione dell’incontro con il Presidente del Consiglio dell’Ordine abbiamo anche appreso che è pervenuta una comunicazione del Procuratore in merito alla possibilità di sostituire il difensore d’ufficio che non risponda all’interpello telefonico circa l’accettazione o meno del domicilio.
Su tale questione, essendo in corso un approfondimento a livello nazionale, ci riserviamo di intervenire successivamente.