La Camera Penale di Rimini, con la sua Commissione Carcere, partecipa all’iniziativa, indetta dall’Osservatorio dell’Unione delle Camere Penali Italiane, di proclamare, il primo giorno di astensione dalle udienze, la giornata per l’applicazione degli artt. 275 bis c.p.p. e 58 quinquies Ordinamento Penitenziario ovvero “LA GIORNATA DEI BRACCIALETTI”.
L’UCPI ha avviato, con il suo Osservatorio Carcere, fin dalla fine del 2014, un’attività di monitoraggio, in tutti i Tribunali, delle problematiche relative alla detenzione in Italia. Grazie all’impegno dei Referenti di ciascuna Camera Penale territoriale, si è ottenuto, tra l’altro, un quadro preciso in merito all’applicazione dell’art. 275 bis c.p.p. e dell’art. 58 quinquies O.P. in tema di controllo a distanza (c.d. braccialetti elettronici).
Gli apparecchi complessivi attualmente a disposizione sul territorio nazionale sono circa 2000 e costano allo Stato italiano 11 milioni di euro l’anno (5.500 euro l’uno), versati a Telecom Italia (fornitore unico, senza gara d’appalto), a cui vanno aggiunti gli 80 milioni di euro versati sempre a Telecom, dal 2001 al 2011, per l’utilizzo, in via di sperimentazione, dei primi 114 braccialetti. Ma in questo decennio sono stati pochissimi quelli effettivamente utilizzati. L’attuale contratto di fornitura non prevede, peraltro, la possibilità dell’aumento del numero di dispositivi da parte di Telecom. In ogni caso, il costo per la società di un detenuto agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico è enormemente inferiore al costo per la società di un detenuto in carcere.
Si è poi registrata notevole difficoltà anche a reperire numeri precisi circa i casi sottoposti ai singoli Uffici Giudiziari, nonché ai provvedimenti effettivamente eseguiti. Dall’esame delle risposte avute nel corso del monitoraggio, si può concludere che i casi di applicazione dell’istituto sono assai modesti (nei singoli Tribunali si contano sulle dita di una mano, tranne alcune rare eccezioni) e che anche negli uffici giudiziari in cui fino a poco tempo fa l’applicazione risultava costante, oggi si assiste ad una drastica riduzione dell’applicazione dell’istituto a causa della mancanza di dispositivi.
L’Osservatorio Carcere dell’UCPI, analizzando i dati raccolti, ha notato come risulti assai diffusa una sorta di interpretatio abrogans della normativa in questione, in ragione della quale il ricorso all’istituto del c.d. “braccialetto elettronico” viene di fatto azzerato, limitando l’alternativa, quindi, a custodia cautelare-detenzione od arresti per così dire “ordinari” ovverosia senza braccialetto, svilendo così la ratio e lo spirito della novella legislativa. […]
In questo quadro, il primo giorno di astensione dalle udienze penali la commissione Carcere della Camera Penale di Rimini distribuirà, presso il Palazzo di Giustizia, dei braccialetti arancioni con la scritta
+ BRACCIALETTI – CARCERE
per stigmatizzare la mancata applicazione di una norma del Codice di Procedura Penale, in violazione dei diritti dei detenuti ed in palese contrasto con l’esigenza di superare e prevenire il sovraffollamento nelle carceri italiane, nel rispetto del principio rieducativo della pena sancito dalla Costituzione.
Si allegano comunicato e locandina dell’evento:
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